Un ramo di albizia (o acacia di Costantinopoli), dai delicati ventagli piumati, incornicia audacemente una scena tranquilla: su una zattera, un barcaiolo, il cui costume richiama le infiorescenze dell’albizia, si spinge fra le canne di questo isolata località chiamata Kanegafuchi. Siamo alla confluenza fra il fiume Ayase e il Sumida, in un luogo celebre per le piantagioni di questo albero che è anche chiamato “albero della seta persiano” a causa dei filamenti simili a fili di seta che ne caratterizzano il fiore, dipinto qui da Hiroshige con sottili linee rosa e nere. La città, vista da questa sponda occidentale del Sumidagawa sembra lontana, mentre la scena immobile è immersa nella calura estiva. Solo il blu intenso delle acque del fiume pare concedere un po’ di refrigerio al solitario barcaiolo, ancora al lavoro nella sera incombente.
Andō Hiroshige (1797-1858), Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858).
i bei ventagli
nel cielo si specchiano
bianchi tra i blu