Calendario Hiroshige: una veduta di Edo a settimana. Yushima Tenjin sakaue…

Veduta dalla collina del santuario di Yushima Tenjin (Yushima Tenjin sakaue chōbō), 1856.

 

L’anno nuovo inizia così, con questo splendido calendario regalatomi da una cara, carissima amica.  Cinquantadue stampe per 52 settimane.

E poichè si tratta di stampe di Andō Hiroshige (1797-1858), autore che amo molto, e che si tratta di una scelta dalla celeberrima raccolta Meisho Edo hyakkei (Cento vedute di luoghi famosi di Edo, 1856-1858), serie dedicata alla città che prediligo, nessun regalo avrebbe potuto farmi più felice.

Così ho deciso di proporre qui, una per settimana, le tavole che trovo sul calendario, nella speranza che la forza evocatrice, il genio della composizione e, infine, la bellezza che Hiroshige ha saputo trasmetterci, possano ricordarci, accompagnandoci in questo anno, che la nostra vita quotidiana, i nostri occhi e i nostri cuori meritano più bellezza di quella di cui ci accontentiamo.

Buon anno di bellezza e di cultura a tutti!

 

Una dedica e un grazie a Anna D.

2 commenti

  1. Gentile Barbara, ha indovinato: il viaggio a Parigi nella prima settimana di dicembre è stato proprio pensato per vedere quest serie di mostre belle e imperdibili: il mondo del tè e Hokusai al Guimet, gli artigiani giapponesi al Carrousel du Louvre e,soprattutto le due esposizioni della Pinacothèque! Emozionanti, davvero! Lieta che non se le sia perse. A risentirci presto.

  2. Gentile amica,
    sono ancora io. A Parigi c’erano due bellissime mostre, a proposito dei Grandi Nomi delle Stampe giapponesi: al Museo Guimot stavano prolungando una piccola mostra su Hokusai (e, contemporaneamente, ne avevano aperta una deliziosa sul tè che credo sarà ancora in corso per qualche settimana). Ma Alla pinacoteca proprio accanto alla Madeleine, c’era una colossale retrospettiva proprio su Hiroshige, che meritava e meritava una visita. Sebbene io avessi già visto la splendida mostra che venne allestita tre anni fa qui a Roma, su Hiroshige, e per il cui allestimento ho conservato un ricordo meraviglioso, ho voluto cogliere questa splendida opportunità di ri-ammirare le opere di questo autore. Chissà che non l’abbia vista anche lei, nella sua ultima visita a Parigi, visto che mi sembra di aver capito che vi sia stata più o meno nel mio stesso periodo?

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