7 luglio: se Tanabata vuol dire Sendai.

Decorazioni di Tanabata a Sendai (da un dépliant turistico).

In Giappone il 7 luglio si festeggia Tanabata matsuri, la festa delle stelle.

Dice la tradizione che la notte del 7 luglio, nel cielo, un ponte di gazze dalle ali spiegate permette a Orihime, la tessitrice, e Hikoboshi, il mandriano, (ovvero Vega e Altair, considerate come le stelle amanti), di incontrarsi – tempo  permettendo – in un’occasione unica nell’anno.

Narra la leggenda che travolti dalla passione i due presero a trascurare i propri doveri e che l’imperatore, adirato, li separò, mettendoli sulle sponde opposte del “fiume del cielo” (la Via Lattea). I kami, però, impietositi, ottennero che almeno una notte all’anno potessero incontrarsi.

Ma quest’anno pensare a Tanabata porta con sè un sentimento particolare. Perchè la località in cui questa deliziosa festa estiva è più sentita ed è vissuta con maggior partecipazione è Sendai, nel cuore di quel Tōhoku martoriato a cui tutti pensiamo.

Ogni anno Tanabata è festeggiata a Sendai con un matsuri che coinvolge tutta la città per tre giorni, dal 6 all’8 agosto. Per le strade e sotto le gallerie commerciali, soprattutto la centrale Higashi Ichiban-chō, vengono esposte decorazioni composte da migliaia di pali di bambù arricchiti da coloratissime palle in carta, da altrettanto colorati festoni di carta  e da foglietti su cui sono scritte  poesie, waka classici o composizioni estemporanee dei cittadini, anche preghiere,  che celebrano questo incontro di innamorati e fanno voti di buon augurio affinchè i desideri di chi ha scritto per celebrare la festa si realizzino.

La galleria Ichiban-chō come l'ho vista. Sendai, agosto 2001.

Ogni decorazione racchiude un auspicio: i fogli colorati (detti tanzaku) che recano versi chiedono ai kami il successo negli studi o nell’arte della calligrafia, i piccoli kimono in carta la buona salute o la protezione da vari malanni, le gru di carta piegata la longevità.

Anche noi vorremmo idealmente aggiungere una piccola preghiera per la rinascita di Sendai e del Tōhoku e legarla ai rami di un albero sacro o a un sottile, elegante, aereo fusto di bambù che, mosso dal vento, possa portarla fino al cielo.

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