Una lettura d’estate. Unsui nikki. 26. Pausa durante la questua.

“Pausa nella colletta”, acquerello di Sato Giei.

 

La pausa durante la questua

 

Dalle prime ore del mattino, percorrono le strade, chiedendo l’elemosina a gran voce. Dai primi sintomi di fatica di  quelli riconosciuti come i camminatori più resistenti, il capo gruppo si prepara a organizzare una breve pausa. Il piccolo giardino pubblico più vicino può andar bene; se non ce ne fossero di vicini, continuerebbero a camminare fino a incrociare un fedele o il tempio di una scuola di osservanza affine per chiedere di poter usufruire per un momento dell’ingresso della casa o della veranda esterna del padiglione principale. Poteva darsi anche che capitasse, per gran fortuna, che l’occasione fosse accompagnata dalla liberalità di un tè con un dolcetto.

Sappiate che l’ospitalità offerta ai monaci non dà diritto a un dono in cambio, e non deve neppure generare il minimo sentimento di fierezza: si tratta di un “dono senza segno visibile, assolutamente gratuito”. L’elemosina, sia quando la si fa che quando la si riceve, è al riparo di qualsiasi “pensiero interessato”. Così, la colletta delle offerte è un esercizio che permette di far cadere due tipi di barriera: l’amor proprio e i desideri.

La pratica della mendicità non solo permette alle persone di questo mondo di stringere un legame considerevole con il Buddha: coloro che progrediscono nella Via vi trovano [anche] di che risvegliarsi al proprio sé. Il maestro zen Hakuin raggiunse, si dice, il grado più profondo del grande Risveglio nel corso di una colletta di mendicità, quando ebbe a piantare il proprio bastone di pellegrino presso il vecchio maestro Shōju, a Iiyama, nella provincia di Shinshū. Poiché il Risveglio alla propria natura – “scrostare”* il corpo e lo spirito – non è relegato ai muri della sala di meditazione.

 

 

Satō Giei

(1920-1967)

 

Fonte:

Satō Giei, Journal d’un apprenti moine zen (Unsui nikki, 1966),

traduit du japonais par Roger Mennesson, Arles, Philippe Picquier, 2010, pp. 64-65.

Edizione giapponese pubblicata da The institute for Zen studies nel 1972.

❖Mia traduzione “di servizio” dall’edizione in lingua francese.

*Ossia toglierne la patina superficiale.

 

 

➽ Maggiori informazioni sul libro e il suo autore le trovate in questa pagina:

https://www.rossellamarangoni.it/una-lettura-per-lestate-unsui-nikki-il-diario-di-un-novizio-zen.html

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