La bellezza può essere semplice, depurata, prima di orpelli, in Giappone. Oppure può essere barocca, rutilante di decorazioni, intagli, colori, disegni. Complessa, insomma. Sono le due “anime” dell’estetica giapponese. Solo apparentemente in contrasto. Anche per questo, quando la conosciamo a fondo e ne conosciamo i presupposti storici, l’estetica giapponese ci affascina, ci colpisce, ci cattura.
Come nei dettagli di un carro da parata, così ricco che gli occhi non si stancano di scoprirne i misteri.