Era primavera, a Kyōto. I ciliegi allora fiorivano in aprile e il giardino secco del Ryōanji era più vicino che mai, essendoci una piattaforma aggettante sulla superficie di ghiaia. Il restauro della residenza dell’abate ci aveva favorito. I ciliegi sembravano più vicini, anzi, erano più vicini, e così le misteriose pietre.
E quella bellezza! Credevamo che sarebbe durata per sempre, dimenticando la fragilità della nostra natura impermanente.